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Descrizione

Dalle Origini al Cinquecento
La Storia
Mancano notizie certe relative agli insediamenti più antichi. È stato però recentemente ritrovato un masso coppellato del IV-I secolo a.C., probabilmente un altare religioso che trova confronti con quelli di Bugnate e Monte Zuoli. Nel territorio si rinvenne anche un piccolo sepolcreto con urne cinerarie e monete del III e IV secolo d.C. È citato nelle carte a partire dal 1039. Il paese seguì le vicende di tutte le terre legate all'Isola di San Giulio, sotto il potere vescovile fino al 1767.
Quindi anche Pella fu possedimento vescovile a partire dal X secolo con Orla e Cozzano. L'antico "castrum" venne preso nel 957 da Litolfo figlio dell'imperatore Ottone I, chiamato dal padre a porre riordino nelle terre dell'Italia Settentrionale e ad opporsi alla tirannia di Berengario II e Adalberto, signori dell'Isola di San Giulio.
Nel 1529 con Orta e gli altri paesi del disio respinse l'invasione di Cesare Maggio capitano di Carlo V.

I Documenti Artistici
E il masso coppellato ritrovato proprio a Pella che segnala la presenza in questi luoghi di insediamenti umani risalenti alla seconda età del Ferro, mentre testimonia la storia medievale il complesso di San Filiberto.
Data al 1578 il ponte sul fiume Pellino che collegava il borgo con il cimitero situato sulla riva opposta. Tracce delle fortificazione medievali sono presenti nella torre di piazza Motta. Nella frazione Alzo sorge villa Durio, edificazione del secolo XVI, più volte rimaneggiata, con porticato interno decorato da pregevoli affreschi.


L'Età Barocca: il Seicento e il Settecento
La Storia
I fatti storici elencati coinvolsero anche Pella, che in questi secoli definì il proprio assetto urbano e i propri confini. Ancora vincolata alla potenzialità del territorio rimase l'economia che trovava nell'abbondanza dei prati e dei boschi gli elementi più significativi. Fatto locale importante fu, il 29 maggio 1674, la costituzione di Alzo in Parrocchia autonoma.
L'evento fu particolare perché segnò l'ultima disgregazione territoriale dalla chiesa di San Filiberto, in antico "Matrice" e unica Parrocchiale di tutti i paesi della sponda occidentale (oltre a Pella, Grassona, Cesara, Arola, Arto, Centonara, Boleto, Piana de Monti, San Maurizio d'Opaglio).
La separazione nelle varie Parrocchie era iniziata nel 1568, ma per molti secoli esse rimasero vincolate alla chiesa di San Filiberto: l'obbligo comportava l'esborso in denaro per celebrare durante l'anno numerose messe.

I Documenti Artistici
Presentano prevalenti caratteri barocchi la chiesa Parrocchiale di Sant'Albino, anche se rimodernata e decorata nel secolo XIX, la chiesa Parrocchiale della frazione Alzo, ampliata nel 1778 e gli oratori: da quello di San Giulio in frazione Ronco Sopra, di fondazione antica con decorazioni risalenti anche al secolo XV, alla chiesa di San Defendente in frazione Ronco Sotto, all'oratorio di San Giuseppe in frazione Monte San Giulio, all'oratorio del cimitero dedicato a San Rocco costruito nel 1630.


L'Ottocento e il Novecento
La Storia
II Comune seguì le vicende sopra indicate e, come San Maurizio e Fogno, la sua attività principale è oggi costituita dall'industria della lavorazione di rubinetteria.
Il Comune si dotò in questi secoli di strutture e istituzioni ritenute indispensabili. A Pella nel 1888 venne aperto da don Marinzi un Asilo Infantile, istituzione presente anche a Alzo sin dal 1901 per opera di Francesco Fiorentini, che donò il terreno e concorse alle spese, istituzione poi trasformata in "Ente Morale" nel 1911.
Da segnalare è anche il fatto che fino agli anni trenta del novecento esisteva ancora la "Confraria di Santo Spirito" che dal secolo XVII utilizzava tutti i propri redditi per distribuire ai fedeli pane e sale nel giorno di Pentecoste.

I Documenti Artistici
In questi secoli anche in Pella si verificarono quelle modificazioni urbanistiche ed edilizie imposte dai nuovi modelli sociali come la costruzione di edifici scolastici, delle nuove sedi comunali e degli insediamenti industriali.
Vennero però avviate anche importanti opere relative agli edifici religiosi: nella chiesa Parrocchiale di Sant'Albino fu allungata la navata, costruito il portico (1869) e ricostruito il campanile (1936); nella chiesa Parrocchiale di Alzo e nella chiesa di San Defendente a Ronco di Sotto furono eseguite nuove decorazioni e restauri.


Bibliografia
G. BARLASSINA, A. PICCONI, La Diocesi di Novara nelle sue Parrocchie e coi suoi Vescovi, estratto da "Novara Sacra", Novara, 1923/33
L. CASSANI, Repertorio di antichità preromane e romane rinvenute nella provincia di Novara, Novara, 1962
AA. W., Novara e la sua terra nei secoli XI e XII, a cura di M.L. Tornea Gavazzoli, Milano, 1980
L. A. COTTA, Corografìa della Riviera di san Giulio, a cura di C. Carena, Milano, 1980
G. ANDENNA, Andar per castelli. Da Novara tutt 'intorno, Torino, 1982
C. DEBIAGGI, Segnalazione di affreschi quattrocenteschi nell'oratorio di San Giulio a Ronco Superiore, m "AA.W., Archeologia ed Arte nel Cusio", Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti", 1987
"II Momento", trimestrale di San Maurizio d'Opaglio, 1990/99
AA.W., San Maurizio d'Opaglio: dall'enea all'ottone. San Maurizio d'Opaglio, 1997
G. FONIO, Fogno. Immagini e memorie di un borgo millenario. Pogno, 2000
Don G. ANNICHINI, Cent'anni di Storia Pellese, Pella, 2001


Provincia di Novara Tratto da:
Percorsi. Storia e documenti artistici del novarese
Il territorio dei "Castelli Cusiani"
Pella, Pogno, San Maurizio d'Opaglio
volume 24


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